L’adolescente tra spinte emotive e silenzi, tra vertigini e sballi: i possibili punti di incontro

La situazione emergenziale legata alla diffusione del COVID 19, ha avuto un importante impatto sul benessere psicologico degli adolescenti, con il manifestarsi di varie forme di sofferenza psichica che spesso ha contribuito a determinare problematiche legate a comportamenti disfunzionali, quali: il gambling, lʼuso improprio di Internet e videogiochi, il cyberbullismo, il consumo di alcol, tabacco, psicofarmaci senza prescrizione medica, cannabis ed altre sostanze illecite che portano allo “sballo” reiterato ed esasperato. Nel 2022 il CNR di Pisa, nell’ambito della ricerca nazionale ESPAD®Italia effettuata su un campione rappresentativo di studenti italiani (circa 6000) delle Scuole Superiori (15-19 anni), ha rilevato una situazione giovanile piuttosto allarmante. Gli adolescenti nel nostro Paese consumano alcol, o lo hanno provato, con più facilità rispetto ai coetanei europei (in aumento superalcolici e alcol pre-mixati tra le scelte di consumo). Lo studio ESPAD ha evidenziato che l’87% dei ragazzi aveva consumato alcol nella vita e che il 64% l’aveva consumato nell’ultimo mese; il 37% dei ragazzi aveva “ecceduto” nei consumi alcolici (dato in linea con quello europeo). Riguardo la cannabis, essa è risultata ancora la sostanza illecita più usata dagli studenti. Il 34% ha provato cannabis almeno una volta nella vita e il 16% degli studenti l’ha provata nell’ultimo mese.

E’ risultato significativo, tra gli adolescenti, anche l’uso a fini non medici di farmaci soggetti a prescrizione. Il 12% degli studenti ha dichiarato infatti di aver assunto psicofarmaci senza prescrizione medica almeno una volta nella vita (il 7% tra i ragazzi e il 17% tra le ragazze).

Riguardo le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS - droghe sintetiche che mimano gli effetti di cannabis, eroina, cocaina), il 10% degli studenti italiani ne ha fatto uso almeno una volta nella vita, spesso insieme ad altre sostanze (come alcol, cannabis e stimolanti).

Riguardo il Gioco d’Azzardo, il dato italiano sulla prevalenza di gioco d’azzardo tra gli studenti si è rivelato superiore alla media europea (preferite sono risultate le scommesse sportive). Il 54% dei ragazzi ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno e il 7% dei ragazzi giocatori ha mostrato un profilo di gioco “problematico”.

Riguardo i videogiochi, il 64% degli studenti ha giocato almeno una volta nel corso dell’anno mentre il 53% ha utilizzato i social media per oltre 2 ore al giorno.

Sono oggi in crescita anche le situazioni di minori consumatori di sostanze portatori contemporaneamente di disagio psichico, considerato espressione all’interno di una cornice in cui l’adolescente affronta il faticoso e complesso compito di adattamento e socializzazione in una nuova fase del suo ciclo di vita, tra le trasformazioni del suo corpo e i bisogni di autonomia dell’essere adulto. Tra gli operatori del sociale esiste oggi la consapevolezza che il buon esito dei progetti educativi, nel caso dei ragazzi con disagio/disturbo di tipo psico-patologico, dipende dalla capacità di saper sostenere, “contenere” da un punto di vista psicologico, i ragazzi stessi: è utile ascoltare i loro bisogni e i loro silenzi, ed è necessario instaurare un dialogo tra Servizi della ASL, Servizi Sociali degli Enti Locali, Privato sociale accreditato, strutture della Giustizia Minorile, Terzo Settore (Vides Spes), ecc., al fine di offrire al contempo una risposta multilevel, ma unitaria, nei confronti dei minori e degli addetti ai lavori.

Il presente Convegno si prefigge lo scopo di evidenziare criticità, potenzialità, esperienze virtuose e buone prassi, nonchè di individuare possibili “punti di incontro” e percorsi a tutela della salute del minore, in un’ottica sinergica di rete territoriale ed umanitaria.

L’evento, senza crediti ECM, è rivolto ai medici, agli psicologi, agli assistenti sociali e a tutti gli operatori del territorio, in particolare quelli delle associazioni del volontariato e delle Comunità educative.