Psicologia della ricerca di un rifugio - Un’esperienza simbolica ed evocativa in montagna
Su invito degli organizzatori di Rifugi Aperti del Mediterraneo (RAM), ho avuto il piacere di poter rappresentare l’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo con una relazione dal titolo “Psicologia della Ricerca di un Rifugio”. In una cornice fantastica, il rifugio Telespazio (1980 M/S.L.M), in compagnia di molti alpinisti e amanti della montagna, abbiamo provato a ragionare partendo da una parola dalla sicura proprietà evocativa: “rifugio”.
Abbiamo interrogato il sapere della Psicologia Ambientale, che è il ramo della Psicologia che studia il benessere e il comportamento umano alla luce delle transazioni che avvengono tra l'individuo e l'ambiente socio-fisico. Un esempio ne è quello che viene definito effetto prospettiva rifugio (prospect-refuge, Appleton 1975), ovvero la teoria che spiega perché le persone preferiscano stare ai margini di un ambiente piuttosto che al centro. Questo è un effetto che è possibile verificare ogni volta che entriamo in un ristorante: le persone che entrano occupano i posti che li mettono in condizione di avere le spalle al muro, e i posti al centro sono solitamente occupati alla fine. Altre ricerche evidenziano come dare le spalle ad una porta modifichi il nostro livello di attivazione fisica, probabilmente evidenziando anche come l’origine di questi fenomeni ponga le sue radici nella nostra storia evolutiva: in fondo, in noi abita un primitivo che provvede in ogni momento alla nostra necessità di sentirci sicuri.