I gruppi psicoterapeutici

Se è vero che nel gruppo è possibile riflettere su di un’esperienza mentre la si vive, potremmo affermare anche che nel gruppo la sofferenza, l’esperienza soggettiva ed intersoggetiva, mondo onirico e la domanda esistenziale prendono forma e voce in un processo trasformativo unico ed originale. Il gruppo infatti rappresenta in piccolo la società in cui si vive e si opera poiché in esso si costituiscono tutte le dinamiche che si possono instaurare nella vita di tutti i giorni.

Nella seconda metà degli anni sessanta dello scorso secolo , fabrizio napolitani, fondatore della gruppoanalisi italiana, a proposito delle varie metodiche della psicoterapia di di gruppo, mise in luce tre modalità, rispettivamente denominate: 'rotatoria', 'collettiva e ‘relazionale'. La differenza ,tra di esse, riguarda essenzialmente ciò che si costituisce come oggetto d' interpretazione , durante la psicoterapia: il livello intrapersonale nella prima e quello collettivo nella seconda. Invece, nella terza, chiamata gruppoanalisi relazionale, l' oggetto delle interpretazioni sono i meccanismi relazionali (ansie e difese), inconsciamente intenzionati dal paziente nel gruppo e dal gruppo nel paziente. Vengono cosi presi in considerazione le manifestazioni di ciascuno dei due livelli: quello della personalità individuale e quello astorico della matrice dinamica di gruppo. Quest'ultima viene a costituirsi quale organizzazione di significato ed è un contenuto condiviso dai membri del gruppo.

La conferenza si propone di stimolare il dialogo e di proporre un confronto di riflessione sulla tecnica e sulla applicazione clinica del gruppo a conduzione analitica ed in particolare della dimensione esistenziale insieme con l’approccio gruppoanalitico.