Giubbotti di sabbia per bimbi con deficit di Attenzione/Iperattività nelle scuole tedesche
E’ utile sapere che secondo la normativa scolastica italiana i casi di ADHD rientrano nella recente normativa sui BES (Bisogni Educativi Speciali) per cui, in caso di diagnosi certificata, se il Consiglio di Classe lo ritiene opportuno (non è quindi obbligatorio), è possibile redigere un Piano Didattico Personalizzato, con il fine di agevolare lo studente riducendo le situazione che potrebbero favorire condizione di disagio.
Cos’è l’ADHD?
ADHD è l’acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, tradotto in italiano come Disturbo di Deficit d’attenzione e/o iperattività. Si tratta di un quadro patologico di difficile identificazione, in quanto si presenta sempre come molto eterogeneo con sintomi di disattenzione, iperattività o una commistione dei due. Rilevarne la presenza è di estrema importanza per l’individuo, nei soggetti affetti spesso di verificano fenomeni di abbandono scolastico; le relazioni sociali non sono adeguate, le prestazioni scolastiche sono compromesse. La discontinuità dell’attenzione può compromettere l’apprendimento, non permette lo sviluppo di strategie adeguate ad instaurare relazioni soddisfacenti con gli adulti ed i compagni. Tale deficit si traduce in un’attivazione motoria spropositata ed inappropriata, e quindi può favorire una difficoltà nel rispettare regole e turni.
Come si comporta un alunno con ADHD a scuola?
Situazioni che potrebbero verificarsi a scuola con un bambino con ADHD:
- Tendenza a dimenticare a casa i materiali per la scuola;
- Tendenza a non eseguire i compiti per casa;
- Infrazione delle regole dei giochi;
- Banco con un caos di oggetti non inerenti all’attività che sta svolgendo;
- Difficoltà nel ricordare nessi causa-effetto in una narrazione;
- Risposta prima che la domanda sia stata completata;
- Povertà lessicale nella produzione di testi scritti;
Queste sono solo alcune delle situazioni che potrebbe dover affrontare a scuola con un alunno ADHD in classe. Punizioni e rimproveri e “Sachetti di Sabbia”, come ben saprà chi ha dovuto affrontare queste situazioni, non sono deterrenti e non hanno alcun tipo di effetto. Ciò accade perchè, come abbiamo detto precedentemente, il bambino non attua queste condotte volontariamente, ma esse sono frutto di una disfunzione regolativa.