Il lavoro che vi presentiamo esamina il funambolismo come espressione metaforica della vita: così come un funambolo cammina sull’orlo pericoloso tra la vita e la morte, un ragazzo della comunità e un terapeuta, pur trovandosi da un capo all’altro del “filo”, affrontano insieme la stessa traversata.Entrambi cercano di rimanere in equilibrio tra la luce e l’oscurità, la felicità e la tristezza, la speranza e la disperazione.In questo “circo” ogni elemento assume significato: ci piace pensare ai vissuti dei giovani come alla sfida e la complessità, il filo instabile simboleggia l’alleanza terapeutica, la rete di sicurezzapoco solida, invece, rappresenta la struttura di supporto, a volte carente e confusionaria e infine la traversata rappresenta la cura.
Questo lavoro pone l’accento con un’ottica sistemico-relazionale anche sull’importanza della rete: tribunale dei minori, responsabili di comunità, educatori, curatori speciali, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali; dando un contributo prezioso per rendere stabilequel “filo” e consentendo al terapeuta di rimanere in equilibrio e di non farsi sopraffare dalle sfide e dalla malinconia che continuano a soffiare.