L’antropologia, grazie alla sua tendenza alla comparazione, fornisce la possibilità di sviluppare una capacità di osservazione partendo da punti di vista differenti da quelli che siamo soliti adottare. Cambiando l’angolazione, cambia anche la prospettiva. Mettersi nei panni degli altri è utile per comprendere meglio noi stessi. Come recita il detto, infatti, “non saranno i pesci a dirci cos’è l’acqua”. Il percorso proposto orienta in questa direzione, cercando di offrire una prima panoramica di come eventi, dimensioni, azioni che sono fondamentali per la nostra esistenza, possono essere letti con ottiche e sensibilità diverse, in diverse culture. Un arricchimento
dunque, un ampliamento di prospettive e anche un segno di umiltà: non siamo unici nel mondo.
Una consapevolezza nuova, che può rivelarsi utile, nella costruzione di un dialogo che si fa sempre più articolato e declinato in modalità diverse, in cui la diversità culturale può diventare ricchezza.