Il libro, con Sigmund Freud e Martin che il sottoscritto ha storicamente e correttamente collocato nella Caserma Mezzacapo di Teramo dal 28 novembre 1918 al 24 dicembre del 1918, mira a dare suggerimenti per ridurre i traumi della sofferenza psichica umana che si ripercuote sulle relazioni interpersonali, esplorando l'inconscio e orientando l'analisi verso una terapia mentale; è destinato ai tutti i disadattati: disabili psicofisici, anziani, prostitute, omosessuali, drogati, alcolisti, nevrotici e isterici. Attraverso esempi concreti, Freud afferma che l'umanità si espande dall'analisi dei pazienti e si estemalizza nel mondo circostante tra calamità, guerre e follie perpetrate contro un popolo indotto ad agire in situazioni disagiate, fra poche luci e molte ombre, che possono far vacillare pericolosamente la società.
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